Radioattività nei funghi''Odissea infinita''

una ricerca effettuata dal Laboratorio Cantonale del Cantone Ticino (Svizzera) riguardante un campionamento di 20 funghi di importazione (secchi e surgelati) proveniente da Bulgaria, Cina, Romania, Russia, Spagna, Sud Africa ed Ucraina (12 campioni di funghi congelati e 8 campioni di funghi secchi), sottoposto ai seguenti esami: ricerca dei contaminanti radioattivi; valutazione qualitativa; analisi irradiamento.

Il risultato ha evidenziato una situazione estremamente precaria (13 campioni su 20 non conformi).

I contaminanti radioattivi nelle derrate alimentari possono essere di origine naturale (p.es. Torio 234, Uranio 235, ecc.) oppure artificiale (p.es. Cs-137). In ambedue i casi, ma non per tutti i contaminanti radioattivi, l'Ordinanza sulle sostanze estranee fissa dei valori limite e di tolleranza per le varie derrate alimentari. Di particolare interesse sono i contaminanti radioattivi di origine artificiale (o antropogena), come gli isotopi del Cesio (Cs-137 e Cs-134). Questi contaminanti hanno origine negli esperimenti nucleari

I contaminanti radioattivi nelle derrate alimentari possono essere di origine naturale (p.es. Torio 234, Uranio 235, ecc.) oppure artificiale (p.es. Cs-137). In ambedue i casi, ma non per tutti i contaminanti radioattivi, l' fissa dei valori limite e di tolleranza per le varie derrate alimentari. Di particolare interesse sono i contaminanti radioattivi di origine artificiale (o antropogena), come gli isotopi del Cesio (Cs-137 e Cs-134). Questi contaminanti hanno origine negli esperimenti nucleari

a cavallo fra anni '50 e '60 e dagli incidenti avvenuti in centrali nucleari, il più significativo dei quali è quello della centrale di Chernobyl della primavera del 1986.

Il nostro Cantone, come pure alcune zone del Canton Grigioni, risultano essere state le più contaminate dalle ricadute di materiale radioattivo provenienti da Chernobyl, distante ca 1600 km in linea d'aria dal Ticino. Infatti, nei giorni successivi alla catastrofe, la nube radioattiva fu spinta dai venti fino alle nostre latitudini, e la ricaduta sul terreno fu promossa da ingenti piogge da sud, con il classico effetto di sbarramento procurato dalla catena alpina. Mentre gran parte degli isotopi a breve durata (come gli isotopi dello Iodio e il Cs-134) sono decaduti nei giorni, rispettivamente mesi successivi alla catastrofe, la contaminazione con radioisotopi particolarmente persistenti, come il Cs-137 e lo Sr-90 (stronzio), sono tuttora riscontrabili nelle derrate alimentari le cui materie prime sono prodotte in zone contaminate.

Contaminanti radioattivi nelle derrate alimentari

Tracce di Cs-137 sono ancora riscontrabili, anche se in costante diminuzione in varie derrate, fra cui: funghi, latte, pesci, miele. Generalmente, i campioni analizzati non superano il valore limite di 1000 Bq/kg, fanno eccezione alcuni prelievi di prodotti particolari di funghi e/o di carne di cinghiale. Il superamento del valore di tolleranza di 10 Bq/kg è invece superato con maggiore frequenza in campioni di latte prelevati dagli alpi (superamento massimo: 11 volte il valore di tolleranza). Il latte in questione non è comunque generalmente destinato al consumo diretto, bensì alla produzione di formaggio, nel quale la contaminazione viene abbattuta di ca. 10 volte (ca il 90% del Cs-137 resta nel siero). L'analisi della produzione di latte destinato al consumo diretto mette in evidenza valori generalmente inferiori a 1 Bq/kg.


Contributo di Chernobyl alla "radioattività nei nostri piatti"
S

Contributo di C
Contributo di Chernobyl alla "radioattività nei nostri piatti"
Secondo l'UFSP il contributo della catastrofe di Chernobyl sulla totalità dell'esposizione annua dei ticinesi alle radiazioni ionizzaniti è stimato per il 2002 a 0.5 mSv. La media svizzera di radiazioni dovute alla somma di tutte le fonti (radon, pratiche mediche di radiologia, radiazioni cosmiche e terrestri ecc.) ammonta a ca 4.0 mSv per anno per abitante. Ricordiamo qui, che il contributo predominante alla radiazione della popolazione è rappresentato dal radon, un contaminante indoor gassoso che penetra in abitazioni a rischio dal terreno sottostante.
hernobyl alla "radioattività nei nostri piatti"
Secondo l'UFSP il contributo della catastrofe di Chernobyl sulla totalità dell'esposizione annua dei ticinesi alle radiazioni ionizzaniti è stimato per il 2002 a 0.5 mSv. La media svizzera di radiazioni dovute alla somma di tutte le fonti (radon, pratiche mediche di radiologia, radiazioni cosmiche e terrestri ecc.) ammonta a ca 4.0 mSv per anno per abitante. Ricordiamo qui, che il contributo predominante alla radiazione della popolazione è rappresentato dal radon, un contaminante indoor gassoso che penetra in abitazionecondo l'UFSP il contributo della catastrofe di Chernobyl sulla totalità dell'esposizione annua dei ticinesi alle radiazioni ionizzaniti è stimato per il 2002 a 0.5 mSv. La media svizzera di radiazioni dovute alla somma di tutte le fonti (radon, pratiche mediche di radiologia, radiazioni cosmiche e terrestri ecc.) ammonta a ca 4.0 mSv per anno per abitante. Ricordiamo qui, che il contributo predominante alla radiazione della popolazione è rappresentato dal radon, un contaminante indoor gassoso che penetra in abitazioni a rischio dal terreno