Il termine allergia alimentare è spesso usato in modo improprio anche quando sarebbe più opportuno parlare di intolleranza alimentare da Porcini crudi.
L'Intolleranza alimentare agisce in relazione alla quantità di alimenti non tollerati ingeriti e un fenomeno di accumulo di cosiddette "tossine" nell'organismo, tale fenomeno determina l'insorgere di sintomi spesso sovrapponibili a quelli delle allergie, ma che se ne differenziano in quanto non interessano il sistema immunitario.
Alcuni individui infatti non dispongono di un particolare enzima “ Trealasi ” capace di scindere il Trealosio, zucchero presente nei funghi e soprattutto nel B .edulis a questi individui ingerendo porcini crudi " Deficit dell'enzima lattasi" provoca dopo pochi minuti forti dolori addominali, meteorismo e diarrea.
Si parla invece di allergia alimentare quando l'organismo reagisce in modo anomalo ad un alimento. In questa reazione viene coinvolto il sistema immunitario che, attraverso la formazione di anticorpi specifici (IgE ).
L'organismo produce anticorpi nei confronti di alcuni alimenti ( uova, latte vaccino, crostacei, pesce, nocciole ed arachidi, kiwi ecc. ) che sono innocui per la maggior parte delle persone. La formazione di anticorpi avviene alla prima ingestione dell'alimento; in occasione di una successiva esposizione, a seguito della reazione fra l'alimento ''allergenico'' e l'anticorpo, si libera una sostanza “Istamina”che è la principale responsabile dei sintomi caratteristici.
L’allergia alimentare da Porcini è abbastanza rara e viene causata generalmente dall’ingestione di Porcini crudi o mal cotti , in letteratura scientifica si sono registrati diversi casi (vedi nota bibliografica ) i sintomi sono immediati pochi minuti dal pasto con sindrome orale allergica: prurito e gonfiore alle labbra, al palato e alla gola al momento del contatto dell'alimento con la bocca e successivamente disturbi gastro-intestinale: nausea, vomito, crampi, gonfiori addominali, flatulenza, diarrea, una volta che l'alimento raggiunge stomaco e intestino.
Nei casi più gravi, fortunatamente rarissimi, si possono avere difficoltà respiratorie, cadute di pressione arteriosa, perdita di coscienza "Shock anafilattico" che compare entro un'ora dall'ingestione dell'allergene e che richiede sempre un ricovero ospedaliero urgente.
Riporto alcuni lavori scientifici che puoi consultare inerenti alle allergie provocate dal B. edulis:
- Fauci, Braunwald, Isselbacher et al. Harrisons Principles of Internal Medicine. 14th Edition. McGrawHill 1998;
- P. Saviuc, C. Cabot, V. Danel « Allergie et champignons supérieurs » Allergies et Toxiques Congrès 2005 ;
- G. D’Antuomno R. Tomasi “I funghi Velenosi Tossicologia Micologica Terapia Clinica” 1988 , pagg. 139-141 Edagricole;
- Clin Exp Allergy 2002 May, 32 Helbling A. Bonadies N. ,Brander KA ,Pichler WJ “Boletus edulis: a digestion resistant allergen may be relevant for food allergy” ;
- Allergy 1997, Jul; 52 Torricelli R.,Johansson SG,Wuthrich B., “Ingestive and inhalative allergy to the mushroom Boletus edulis”;
- S. Gemelli, T. Birilli,C. Gerimignani,G.Macer "Industria alimentare: sensibilizzazione a Boletus edulis a Allium sativum come causa di malattia professionale "Atti Congresso Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale 2005.
Focus Agricoltura Servizio sui funghi in Sicilia 1 ottobre 2009
Realizzazione video con il supporto dellìAssociazione Fungaioli Siciliani
C.A.I. Sezione di Giarre Escursione a Rocca MUSARRA
ETNA: ROCCA MUSARRA
Sentiero C.A.I. 731 – Rocca Capra – Rocca Musarra
SCHEDA INFORMATIVA:
- Difficoltà: Per escursionisti mediamente esperti allenati;
- Dislivello: + 542 m. – 542 m.;
- Quota di partenza: mt.1.148 quota di arrivo mt.1.600;
- Lunghezza Km. 9,00 circa;
- Durata escluse le soste: h.4,00 circa;
- Natura del percorso: sentiero segnato e non, a tratti molto ripido e scosceso con fondo di pietrisco, sabbie e lapilli;
- Abbigliamento: a strati adeguato alla stagione ed alla quota, scarponi da Trekking, bastoncini telescopici, cappellino, occhiali da sole, crema di protezione solare, guanti, giacca a vento. Consigliato ricambio d’indumenti da lasciare in auto.
- Colazione a sacco, con scorta d’acqua.
- Itinerario: che propongo ha il punto di partenza dal Rifugio di Pietra Cannone sito nel Comune di Milo antistante la S.P. Mareneve, da cui si accede al sentiero S.I. del C.A.I. nr.731 per “Rocca Capra” con destinazione il monolito di Rocca Musarra sito nel territorio Comune di Zafferana Etnea.
L’itinerario che vi suggerisco permette di scoprire la Valle del Bove medio bassa settentrionale, andando a raggiungere lo spuntone roccioso di “Rocca Musarra” che svetta solitario tra le sciare all’interno della Valle. Il percorso inizia dal Rifugio di Pietra Cannone, il cui curioso nome è dato dalla presenza in loco di un blocco di roccia, che richiama la forma di un cannone, formatosi dal calco di un grosso tronco d’albero circondato da una colata lavica preistorica, che dissolvendosi nel tempo ha lasciato la sua forma. Si procede lungo la strada vicinale di Pietra Cannone circondata da boschi di castagno e frutteti ormai abbandonati per circa 600 mt., sino a giungere alla colata lavica che nel 1979 minaccio l’abitato di Fornazzo, qui bisogna andare a destra, percorrendo la carrareccia a tornanti del sentiero per Rocca Capra avendo l’impressione di percorrere un fiume di lava indurita costeggiata da vegetazione lungo i lati. Dopo circa 900 mt. si giunge alle case Fichera, qui la lava del 1979 ha graziato sia la casa che il piccolo pozzo su cui sembra come a protezione si sia formata una sorta di cupola.
Il sentiero prosegue alle spalle della casa, dove su uno sperone di roccia spicca una lapide dedicata a Rosario DI CARLO detto “Saro Ruspa”, a ricordo dell’impresa che il DI CARLO fece nel 1992 creando con la sua pala meccanica sulla sciara del 1950, una pista che consentì ai mezzi della protezione Civile di raggiungere le bocche eruttive del 1991-1993 e portare a termine l’operazione denominata “Tappo”, che contribuì a salvare Zafferana Etnea dalla lava incombente.
Adesso, il paesaggio diventa desertico, sulla nostra destra spicca il costone nord della Valle del Bove con Monte Cirasa (antico apparato eruttivo), Rocca Capra, Monte Rinatu, Rocca della Valle e ancora più su i Crateri sommitali che dominano il paesaggio, poi andando giù con lo sguardo, solitaria nel bel mezzo della Valle circondata da un deserto lavico svetta Rocca Musarra meta della nostra escursione.
Pertanto si percorre agevolmente il sentiero che ha tracciato la pala meccanica per circa un chilometro giungendo ai piedi di Rocca Capra. Qui possiamo osservare i resti dell’antico “Vulcano Rocche” che era un piccolo centro eruttivo, il cui asse si trovava a meno di 1 km. a sud dei rilievi di Rocca Capra e Rocca Palombe nel settore nord orientale della Valle del Bove. L’attività del Vulcano Rocche era principalmente caratterizzata da eruzioni laviche, anche se alcuni depositi piroclastici poco potenti intercalati nella successione indicano che si verificarono rilevanti eruzioni esplosive. L’attività eruttiva di questo vulcano si concluse circa 102 mila anni fa.
Abbandonato il facile sentiero di Saro Ruspa siamo a quota mt. 1370 circa s.l.m. adesso si percorre un sentiero appena visibile segnato da omini di pietra, e ci si addentra in una dagala tra ginestre ed achillea, sino a giungere ai piedi di un modesto dislivello, qui il sentiero è poco visibile poiché si inerpica nel pendio di sabbia e lapilli che gli eventi atmosferici sistematicamente cancellano, ed è il tratto più duro bisogna superare un dislivello di 220 mt. in quasi 700 mt. di sentiero, attraversando il posto dove circa 80 mila anni fa sorgeva l’apparato eruttivo del Trifoglietto I°, che fu un Vulcano pericolosissimo, caratterizzato da attività esplosiva; la lava, densa e viscosa, fuoriusciva con esplosioni violente e improvvise.
Finalmente siamo giunti a quota 1600 mt. circa, da qui abbandoniamo il sentiero “segnato” e ci dirigiamo a sud dove a circa 300 metri spicca lo sperone di roccia a forma di dente “ Rocca MUSARRA”, che costituisce un isolato spuntone roccioso affiorante nella parte nord-orientale della Valle del Bove nei pressi di Serracozzo. La Rocca costituisce un’isolata “dagala” circondata dalle colate recenti e presenta una sequenza affiorante di circa 80 mt., costituita da colate, spesso disarticolate in blocchi eterometrici, e depositi di brecce fortemente discontinui e alterati che costituiscono il prodotto dello smantellamento di vulcaniti più antiche. Le lave e gli elementi delle brecce sono porfirici a fenocristalli plurimillimetrici di plagioclasio, silicati e anfiboli. Le colate che costituiscono questa formazione sono state datate a circa 100 mila anni fa. Il suo nome deriva dal bandito Musarra che si rifugiava nei pressi e faceva razzia delle merci che i viandanti trasportavano dalla vicina mulattiera.
Lo sperone è una piccola oasi e ospita vegetazione varia: dalla ginestra dell’Etna al Pino Tremulo, dall’ achillea al senecio. Dalla vetta è indescrivibile il panorama mozzafiato a 360°, sembra di stare su di un’isola in mezzo ad un mare di sciara.
Dopo aver goduto del magnifico panorama, ci si prepara per il rientro, aggirando la rocca verso sud e scendere per il canalone in parte ricoperto da lapilli puntando ad Est per circa un chilometro, sino ad incrociare il Sentiero di Saro Ruspa fatto in precedenza, che ci condurrà al punto di partenza di Pietra Cannone.
Si raccomanda il massimo rispetto per la natura.
Buona Escursione.
C.A.I. SEZIONE DI GIARRE ESCURSIONE A ROCCA DELLA VALLE
ETNA: ROCCA DELLA VALLE
Sentiero C.A.I. 723 – Serra delle Concazze
SCHEDA INFORMATIVA:
- Difficoltà: Per escursionisti esperti ed allenati;
- Dislivello: + 998 m.– 998 m.;
- Quota di partenza: mt.1.740 quota di arrivo 2.738;
- Lunghezza Km.9,00 circa;
- Durata escluse le soste: h.6,00 circa;
- Natura del percorso: sentiero segnato e non, a tratti molto ripido e scosceso con fondo di pietrisco, sabbie e lapilli;
- Abbigliamento: a strati adeguato alla stagione ed alla quota, scarponi da Trekking, bastoncini telescopici, cappellino, occhiali da sole, crema di protezione solare, guanti, giacca a vento. Consigliato ricambio d’indumenti da lasciare in auto.
- Colazione a sacco, con abbondante scorta d’acqua.
C.A.I. Sezione di Giarre Escursione alla Grotta di Serracozzo e Serra delle Concazze.
ETNA Sentiero C.A.I. nr. 723 Grotta di Serracozzo – Serra delle Concazze sita nel Comune di Sant'Alfio.
SCHEDA INFORMATIVA:
- Difficoltà: Per escursionisti con esperienza media ed allenati;
- Dislivello: + 508 mt.– 508 mt.;
- Quota di partenza: mt.1.740 quota di arrivo 2.310;
- Lunghezza Km. 5,100 circa;
- Durata escluse le soste: h.3,00 circa;
- Natura del percorso: sentiero segnato a tratti ripido e scosceso con fondo di pietrisco, sabbia e lapilli;
- Abbigliamento: a strati adeguato alla stagione ed alla quota, scarponi da Trekking, bastoncini telescopici, cappellino, occhiali da sole, crema di protezione solare, guanti, giacca a vento, torcia e casco. Consigliato ricambio di indumenti da lasciare in auto.
- Colazione a sacco, con abbondante scorta d’acqua.
- Itinerario: L’itinerario che propongo ha il punto di partenza il Piazzale del Rifugio Citelli, da cui si accede al sentiero C.A.I. nr. 723 che porta alla Grotta di “Serracozzo,” e proseguendo su questo sino al punto panoramico della cresta della Valle del Bove “Serra delle Concazze”.
C.A.I. Sezione di Giarre Escursione alla Grotta del Gelo
Una delle Escursioni da non perdere sul versante Nord dell’Etna è quella della Grotta del Gelo sita a quota 2044 mt. s.l.m. nel Comune di Randazzo, all'interno della quale è ritenuto esserci il ghiacciaio perenne più meridionale d'Europa.
- Livello di Difficoltà: per Escursionisti allenati;
- Dislivello :+ 634 mt.– 634 mt. ;
- Quota di partenza: mt.1.410 quota di arrivo 2.044;
- Lunghezza del percorso: Km. 21;
- Durata escluse le soste: h.7,00 circa;
- Natura del percorso: carrareccia battuta, sentiero segnato a tratti ripido;
- Abbigliamento: a strati adeguato alla stagione ed alla quota scarponi da Trekking, bastoncini telescopici, cappellino, occhiali da sole, guanti, giacca a vento, casco protettivo e lampada frontale. Consigliato, felpa, ricambio di indumenti da lasciare in auto.
- Colazione a sacco, con abbondante scorta d’acqua.
C.A.I. Sezione di GIARRE ORIENTAMENTO
Se preso alla lettera, il verbo Orientarsi significa "trovare l'oriente", ovvero rintracciare il punto da cui sorge il Sole, è la capacità di individuare la propria posizione sul terreno e di stabilire dove dirigersi per raggiungere la meta prefissata.
Sapersi orientare in montagna o nei boschi è importante, le cronache in ogni stagione di raccolta funghi, parlano spesso di cercatori che si smarriscono nei boschi. La bussola è lo strumento per l'individuazione dei punti cardinali (nord, sud, est e ovest) sulla superficie terrestre, che sfruttando le caratteristiche del campo magnetico terrestre, indica mediante un ago calamitato la direzione del polo magnetico, che alle nostre latitudini e per le operazioni di orientamento ha un errore trascurabile rispetto al Nord geografico. Ma per la maggior parte dei fungaioli, la dotazione della bussola non è prevista nell’equipaggiamento, ma quasi tutti al giorno d’oggi possediamo uno smartphone con GPS incorporato, dove si possono installare delle utili applicazioni che consentono di orientarsi con facilità. Quando, però per qualsiasi motivo non possiamo utilizzare la tecnologia, esistono altri semplici metodi per potersi orientare.
C. A.I. Sezione di GIARRE SEGNALETICA IN MONTAGNA E L’IMPORTANZA DI SAPERLA LEGGERE:
Per tutti coloro che per qualsiasi motivo si avventurano in montagna, la segnaletica è davvero importante in qualsiasi punto del sentiero ci si trovi, che sia all’inizio, ad un bivio, o durante l’escursione.
In questo articolo in particolare si parlerà della segnaletica che ogni escursionista incontra nei percorsi di montagna. Iniziamo con questo prospetto del CAI – Club Alpino Italiano, che ci mostra tutti i tipi di segnali che possiamo incontrare nel nostro percorso e il loro significato.
Benvenuto al CAI sezione di Giarre
Nell'idea di incrementare i servizi di informazione a supporto degli appassionati della montagna, vuoi per la ricerca di funghi o per immergersi con passeggiate , trekking nella natura ed in particolare sui sentieri della nostra Etna, l'Associazione Fungaioli Siciliani ha instaurato un rapporto di collaborazione con gli Amici del C.A.I. della Sezione di Giarre (CT).
Un ringraziamento particolare all'amico e già socio della nostra associazione Salvatore Torrisi che si è interposto con il Direttivo C.A.I. per raggiungere l'obiettivo
.
Già abbiamo apprezzato in passato gli scatti di Salvo nel nostro archivio foto e sono convinto che ne apprezzeremo ancora con gli articoli degli amici del C.A.I.
C. A. I. SEZIONE DI GIARRE LA NOSTRA SEDE
La sezione di Giarre del Club Alpino Italiano ha sede in via Alfieri 26, 95014 Giarre (CT). Fondata nel 1974, l’Associazione ha per scopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza, lo studio e la difesa dell’ambiente montano. Le attività svolte in sede spaziano dagli incontri serali tra i soci, allo svolgimento dei corsi teorici e la proiezione di filmati e foto sulle attività. La biblioteca della sezione dispone di guide e cartine topografiche, di testi naturalistici, storici e geografici, manuali su alpinismo, escursionismo e sci, e molto altro materiale. La biblioteca è a disposizione di tutti i soci negli orari di apertura della Sede.