Agaricus cupressicola

Agaricus cupressicola

un bellissimo ritrovamento odierno nel comune di Gualtieri Sicaminò , il raro Agaricus cupressicola, determinato per la prima volta nel 1987 da Bon e Grilli. Collocato nella Sezione Sanguinolenti

Agaricus cupressicola spore

Leucocoprinus fragilissimus (Ravenel) Patouillard

Leucocoprinus fragilissimus (Ravenel) Patouillard

Famiglia : Agaricaceae
Genere Leucocoprinus
Sezione Leucocoprinus
Specie fragilissimus
Etimologia Leucocoprinus = Coprinus a spore bianche fragilissimus = molto fragile e
gracile.
Caratteri Macroscopici
Cappello: cm 2-3, dapprima cilindro –conico, poi conico –campanulato, infine espanso,
fragilissimo, biancastro, con piccolo umbone centrale di colore giallo. Cuticola striata in
modo marcato sino al piccolo umbone. Imenoforo:
Formato da lamelle mediamente fitte, fragilissime, biancastre marmoree, con effetto di
trasparenza, libere al gambo.

Gambo: 10 x 0.2 cm., esile

fragile, cilindrico, color biancastro con effetto di trasparenza a riflessi
giallini.
Anello: piccolissimo, fragilissimo ed effimero, ma ben visibile nella parte bassa del
gambo.
Carne: biancastra, fragilissima con rottura vitrea, amara, odore nullo.
COMMESTIBILITA’ IGNOTA
.

Habitat e luogo di raccolta Specie
tropicale, con segnalazioni di nascita in serre di piante tropicali, il soggetto nella foto in
ambiente naturale, in bosco misto di quercia- leccio, monti Peloritani Sicilia –
Orientale.
Caratteri Microscopici
Basidiospore bianche in massa, largamente ellissoidi, ristrette all’apice, poro germinativo
prominente, metacromatiche, micr. 9-11.5 x 6.5-7.5. Foto in blu di cresile 1000
ingrandimenti ( 100X). Giunti a fibbia assenti.
Osservazioni.
Una specie prettamente tropicale, che si fa notare per l’aspetto floreale e la sua incredibile
fragilità. I suoi ritrovamenti sono stati segnalati alcune volte nelle serre, mentre, i
ritrovamenti in ambiente naturale sono rarissimi in Europa. In Italia, in ambiente naturale,
oltre al ritrovamento descritto è stata reperito soltanto nel Lazio alcuni anni fa
Micologo Nicola Amalfi

Agaricus menieri Bon

Agaricus menieri Bon

Famiglia: Agaricaceae
Genere: Agaricus
Sottogenere: Flavoagaricus
Sezione: Xanthodermatei
Etimologia: Agaricus = prataioli menieri = dedicato a Menier
Caratteri Macroscopici
Cappello: cm. 5-13, dapprima emisferico, poi piano- convesso, con margine ottuso e debordante.
cuticola di colore bianco, alcune volte con sfumature crema- rosa, liscia, ingiallente al tocco.
Imenoforo: formato da lamelle fitte, intercalate da lamellule, dapprima grigie, poi rosa , infine
color cioccolato.
Gambo: cm. 7-10 x 2-4, robusto, da tozzo a slanciato, bulboso ovoidale alla base , radicante,
bianco, poi bianco crema, liscio, ingiallente al tocco o sfregamento.
Carne: soda, bianca, appena rosata nel cappello, ingiallente sulla cuticola e nel gambo ,
specialmente alla sua base. Odore prettamente di fenolo. Tossico.
Anello: doppio, stretto inguainante, con forma tipica a braccialetto, ingiallente allo sfregamento.
Habitat e zona di raccolta
in zone dunali o retrodunali , in terreni termofili, in associazione a piante di Pino marino,
Eucalyptus, o Elicriso. Il reperimento in zona retrodunale sulla costa Tirrenica Sicilia orientale.


Caratteri microscopici
Basidiospore violacee in massa, ovoidali-ellittiche, micr. 7-9 x 5-6.5 Foto in acqua 1000
ingrandimenti (100X). Basidi bisporici e tetrasporici. Cheilocistidi subsferici-ovoidali.
Osservazioni
Una specie rara con nascita arenicola, con habitat sotto Elicrisio o in macchie retrodunali di Pino
marino misto ad Eucalyptus, dove cresce infisso radicante nella sabbia. Le basidiospore abbastanza
grandi sono un segno caratteristico, in quanto insolite nella Sezione di appartenenza. Il
Ritrovamento grazie a Filippo La rosa.
Micologo Nicola Amalfi

Macrolepiota excoriata var. rubescens -Bon-

Macrolepiota excoriata var. rubescens -Bon-

Appartenente alla Famiglia delle Agaricaceae, , è una forma rara della Macrolepiota
excoriata da cui si distingue per le dimensioni più ridotte, l’arrossamento della carne
e le spore più piccole. Per quanto riguarda la commestibilità essendo rara ne
sconsiglio l’uso per mancanza di notizie sul suo consumo. Le spore a 1000
ingrandimenti in blu di cresile.

 

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