Chi sono i Fungaioli Siciliani.
Un gruppo di amici che si riuniscono al fine contribuire a regolamentare al meglio la raccolta funghi in Sicilia in considerazione degli obiettivi :
- Legge regionale uguale per tutti
- Sicurezza alimentare
- Incremento economico e esaltazione dei prodotti locali
- Salvaguardia del patrimonio boschivo
Con l’apporto dei numerosi tavoli tecnici istituiti dall’ Assessorato Agricoltura e Foreste a cui l’associazione Fungaioli Siciliani ha partecipato come maggior rappresentante della categoria si è riusciti nel 2006 ad emanare una Legge rispettosa ed uguale per tutti.
Con l’istituzione dei Corsi obbligatori per almeno 15 ore si è riusciti ad eliminare drasticamente le intossicazioni alimentari dovuti ad ingestione di funghi tossici o non correttamente cucinati. Tanto è vero che i centri antiveleni della Sicilia nel 2008 -2009 hanno dichiarato la presentazione di soli 7 casi di lievi intossicazione ma dovuti ad ingestione di verdure “Mandragora” .
Nella Legge regionale si è previsto un aspetto “Professionale “ della raccolta ove si dà la possibilità di incrementare il proprio reddito nel rispetto delle Leggi a chiunque.
Il Mercato in passato è stato particolarmente florido , sono nate diverse industrie conserviere che rappresentano una fetta economica importante dell’economia Siciliana. Purtroppo le limitazioni di raccolta imposte uniformemente su tutte le specie di funghi , stanno di fatto portando un abbandono della raccolta da parte dei fungaioli professionisti di quelle specie particolarmente prolifere ma di poco valore commerciale. Di contro le aziende conserviere siciliane importano questi funghi Consentiti e Non dalla Calabria. Paradosso delle Leggi in Italia parecchi funghi che non si possono commercializzare in Sicilia sono legalizzati in altre regioni, in questo caso la Calabria.
A tal proposito l’Associazione si sta adoperando al fine di apportare delle modifiche/integrazioni alla legge , quali:
- liberalizzazione dei quantitativi di raccolta per i possessori di patentino professionale per sei specie di funghi fra le quali “Chiodini”, “Cappellini”, “Pineroli”,”Castagnole” che pur avendo una buona possibilità di commercializzazione hanno, di contro uno scarso valore commerciale in quanto sono venduti all’ingrosso a circa 1-1,5 €. Kg. - La scarsa remunerabilità e i costi del carburante sta portando i raccoglitori ad abbandonare la raccolta di dette specie creando, nel contempo, una crisi di materia prima nel settore della trasformazione ove trovano lavoro centinaia di lavoratori che, si troverebbero di conseguenza sul lastrico.
- L’annullamento del DECRETO PRESIDENZIALE 4 agosto 2009. (Obiettivo raggiunto con l'adeguamento alla normativa Nazionale)
Modifica dell'elenco delle specie fungine per le quali è consentita la raccolta e la commercializzazione nella Regione Sicilia di cui al D.P.Reg. 19 novembre 2007.
Che di fatto in violazione all’art.4 comma 6 che prevede “sentite le associazioni micologiche maggiormente rappresentative” ha ridotto le circa 76 specie di funghi a 47 eliminando totalmente dalla raccolta il 90% delle specie di funghi che crescono nel Siracusano e Ragusano. Dal momento in cui è entrato in vigore questo decreto non si sono più emessi tesserini di raccolta funghi in queste provincie e una drastica riduzione in tutte le altre.
Nel territorio Italiano , tutti i funghi dichiarati commestibili , o commestibili dopo adeguata cottura possono essere raccolti, esiste poi un elenco di funghi che si possono commercializzare. In Sicilia Si possono raccogliere e commercializzare solo 47 specie di funghi su oltre 2000 specie commestibili che crescono sul territorio siciliano
- La durata della validità del patentino, (n.d.r. nuova dizione del documento abilitante alla raccolta) da cinque a dieci anni;
- l’esenzione del 50% o del 100% della tassa annuale per i settantenni e per gli ultra settantacinquenni;
- Una meglio regolamentazione sui controlli Sanitari degli ispettorati Micologi che altro Paradosso , sono controllori di se stessi. (Chi certifica i funghi e predisposto al controllo della certificazione che egli stesso ha prodotto)