Boschi Ficuzza e Cappelliere, Vallone Cerasa, Castagneti Mezzojus

Codice​ ​SIC ITA020007
Ente gestore ​Regione Siciliana
Superficie totale ​4.100 ha
Regione biogeografica ​Mediterranea
Sito web
Scheda Natura 2000 del Ministero dell’Ambiente ​

Si tratta di due SIC contigui ma dalle grandi differente. Uno comprende i versanti settentrionali (SIC ITA020007 Boschi Ficuzza e Cappelliere, V.ne Cerasa, Castagneti di Mezzojuso) della Rocca Busambra ed l’altro (SIC ITA020008 Rocca Busambra e Rocche di Rao) i versanti meridionali del massiccio (Rocca Busambra) che si estende da est a ovest per 16 km e raggiunge quota di 1658 m sul livello del mare.
A nord prevalgono i boschi, tra cui le quercete meglio conservate della Sicilia occidentale, e a meridione le praterie caratterizzate da specie xerofile

Rocca Busambra e Rocche di Rao

Codice​ ​SIC ITA020008
Ente gestore ​Regione Siciliana
Superficie totale ​6.243 ha
Regione biogeografica Mediterranea
Sito web
Scheda Natura 2000 del Ministero dell’Ambiente

Si tratta di due SIC contigui ma dalle grandi differenze. Uno comprende i versanti settentrionali (SICITA020007 Boschi Ficuzza e Cappelliere, V.ne Cerasa, Castagneti di Mezzojuso) della Rocca Busambra ed l’altro (SIC ITA020008 Rocca Busambra e Rocche di Rao) i versanti meridionali del massiccio (Rocca Busambra) che si estende da est a ovest per 16 km e raggiunge quota di 1658 m sul livello del mare. A nord prevalgono i boschi, tra cui le quercete meglio conservate della Sicilia occidentale, e a meridione le praterie caratterizzate da specie xerofile.

Monte Sambughetti, Monte Campanito

Codice​ ​SIC ITA060006
Ente gestore ​Regione Siciliana
Superficie totale ​3.192 ha
Regione biogeografica ​Mediterranea
Sito web
Scheda Natura 2000 del Ministero dell’Ambiente ​

Le cime ennesi , fra Cerami e Nicosia, del Campanito (1514 metri) e Sambughetti (1559), ideale continuum della catena dei Nebrodi, rappresentano il fulcro di questo SIC e dell’omonima Riserva Naturale Orientata. L’elemento caratterizzante è il relitto di una ricca faggeta, con esemplari anche di età avanzata e di notevoli dimensioni (alti oltre 20 metri) collocati nella parte alta del Bosco della Giumenta, sulla sommità del monte Sambuchetti, il bosco, da 1.400 m s.l.m è il testimone di faggete molto più estese formatesi durante l’ultima glaciazione. Di fatto, è la più meridionale stazione di presenza del Faggio in Europa. 

Monte Cammarata (Ag)

Per arrivare alla riserva da Agrigento, bisogna percorrere la SS.189 (PA-AG) sino a raggiungere lo svincolo per San Giovanni Gemini - Cammarata. Dai due comuni partono parecchi itinerari che conducono al Monte: per informazioni rivolgersi ai distaccamenti forestali di Cammarata (tel. 0922.909152) o di Santo Stefano di Quisquina (tel. 0922.982065)Monte Cammarata con i suoi 1.578 metri d’altitudine è la vetta più alta del sistema montuoso dei Sicani. Le aree attrezzate.L’area attrezzata di Savochello-Monte Cammarata si trova all’interno di una bellissima pineta dotata di un’area ricreativa per i bambini, in grado di accogliere sino a 300 visitatori. Per raggiungerla bisogna seguire la strada che da Santo Stefano di Quisquina

Riseva Altesina (En)

Partendo da Enna, imboccare la Statale 121 per Leonforte, da qui prendere la strada per Villadoro in direzione nord: dopo 14 km si raggiunge il lembo estremo dell’area tutelata. Monte Altesina: tra picchi e sparvieri Monte Altesina conserva in cima il relitto di uno splendido lecceto: il leccio si associa a querce e sorbi, a lentisco e fillirea di cui il bosco è ricco. Tra gli alberi vive una fauna tipica in cui il topo quercino, la lepre appenninica e il coniglio selvatico convivono con il gatto selvatico e la volpe. Qui nidifica e caccia lo sparviere, rapace accipitride che si spinge anche nelle aree aperte. Nei boschi va segnalata anche la presenza del picchio rosso maggiore. L’erpetofauna include piccoli e grandi rettili: la lucertola comune, il coloratissimo ramarro, la bizzarra luscengola, l’emidattilo; tra i serpenti, ricordiamo la vipera e il nero biacco. Negli spazi aperti cacciano la poiana e il gheppio, sui contrafforti rocciosi del monte nidifica il falco pellegrino. Di notte si possono ascoltare i richiami del barbagianni, della civetta e dell’allocco. Monte Altesina alimenta la sorgente principale del Dittaino frequentata

Il Castagno dei Cento Cavallo S.Alfio (Ct)

Il Castagno dei Cento Cavalli secondo il noto botanico torinese Peyronal ha un'età di 3000 - 4000 anni ed è l'albero più antico d'Europa e il più grande d'Italia. 
A soli 300 metri di distanza, in contrada Taverna di Mascali, si trova il secondo albero più grande d'Italia con un'età di oltre 1000 anni il cosiddetto "Castagno della Nave".

Ilice Pantano Milo (Ct)

Tempo di percorrenza a piedi 30 min. - 1,5 Km. circa

IL LECCIO SECOLARE

Due sono i percorsi che portano all'Ilice, il più grande e antico leccio (quercus ilex) dell'Etna ed entrambi partono dall'abitato di Caselle. Il primo si svolge lungo una strada a fondo naturale che ha inizio subito dopo il frantoio di Caselle; la strada è percorribile in auto con qualche difficoltà per alcune centinaia di metri fino ad una sbarra di ferro. Da questo punto ci si inoltra a piedi lungo una stradella che attraversa un boschetto di castagni, in direzione sud-ovest e consente di arrivare in meno di dieci minuti all'Ilice. Il secondo percorso è consigliato per chi ama camminare. Si attraversa Caselle, imboccando la prima strada a sinistra (via Carlino I°) qualche decina di metri dopo la piazzetta. La strada finisce dopo

Riserva di "Malabotta" (Me)

Denominazione RNO Bosco di Malabotta Provincia ME Comuni Montalbano Elicona, Roccella Valdemone, Malvagna, Francavilla di Sic., Tripi, Moio Estensione zona A - zona B 3221,95 Ha di cui 1516,87 in zona A e 1705,08 in zona B Riferimenti geografici I.G.M. - F. 262 IV N.E.; 262 IV N.O. Data Istituzione D.A. 477 del 25/7/97 (Piano Reg.)

 

Per arrivare alla riserva, da Messina si deve imboccare l’autostrada A19 PA-ME ed uscire allo svincolo per Falcone: da qui si segue la segnaletica per Montalbano Elicona. Superato l’abitato, si prosegue in direzione “Tripi”, fino al bivio che si trova poco oltre Portella Cerasa. Quindi, si gira a destra e s’imbocca Contrada dell’Argimusco, procedendo per un centinaio di metri, dopodiché bisogna seguire a sinistra la carrareccia che porta sino all’ingresso del bosco.